Il nome della rosa

Opera di Umberto Eco ambientata sul finire dell’anno 1327

di Umberto Eco

L’opera, ambientata sul finire dell’anno 1327, si presenta con un classico espediente letterario, quello del manoscritto ritrovato, opera, in questo caso, di un monaco di nome Adso da Melk, che, divenuto ormai anziano, decide di mettere su carta i fatti notevoli vissuti da novizio, molti decenni addietro, in compagnia del proprio maestro Guglielmo da Baskerville. La vicenda si svolge all’interno di un monastero benedettino ed è suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica.

Guglielmo (rancescano e inquisitore “pentito”) è stato inviato al monastero dall’imperatore con lo scopo di partecipare ad un congresso che vedrà protagonisti i francescani (sostenitori delle tesi pauperistiche e alleati dell’imperatore Ludovico) e i delegati della curia papale di Papa Giovanni XXII, insediata a quei tempi ad Avignone.

L’abate però ,nel timore che un recente “suicidio” possa turbare tale evento,incarica Guglielmo (e Adso di conseguenza) di indagare. Nel corso dei giorni però accadono altre tragedie ed una serie di indizi porteranno il francescano alla verità ,senza però evitare tragiche conseguenze al monastero stesso.

Questo romanzo è stato anche trasposto in video grazie ad un film ((The Name of the Rose) del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud dove Guglielmo e Adso sono interpretati rispettivamente da  Sean Connery e Christian Slater.